È il codice per aprirci.
È la lingua dei sud del mondo, parla per sottrazione.
È tutto il resto, tolto tutto.
Noi non inseguiamo la tradizione, la attraversiamo.
Il nostro processo creativo si muove da un’urgenza:
bucare l’intimo.
Andando diritti dove il gusto brucia, graffia, emoziona.
Non abbelliamo.
Non addolciamo.
Siamo figli di un territorio crudo, netto, senza fronzoli.
Come la nostra cucina.
Questa è l’edizione Primavera-Estate 2025.
È fatta di acidità vere, dolcezze senza zucchero, sapori ostinati.
È fatta di Puglia, per chi la vuole ascoltare davvero.
Non cuciniamo ingredienti.
Cuciniamo traiettorie.
Cerchiamo il sapore che resta.
Quello che punge, che risveglia, che racconta.
Non quello che consola.
La nostra cucina riparte da dove il cibo era gesto quotidiano,
necessità, ingegno, rituale.
Quando il pane si spezzava in silenzio,
e il pomodoro si asciugava al sole come una promessa.
Siamo figli di una terra che conosce la fame e la festa.
Ruvida ma sincera.
La portiamo nel palato, nel cuore, nel piatto.
Rispettiamo il passato.
Non lo ripetiamo.
Andiamo oltre, seguendo la traiettoria.
Smontiamo le forme, disabituiamo le abitudini, sconfessiamo le certezze.
Il futuro ha il sapore del passato che non ha smesso di evolversi.
A te che stai leggendo: questo non è un menu.
È un passaggio per un viaggio attraverso il gusto,
verso una terra dove si parla una lingua che non conosci.
Ma che è anche la tua lingua.
Questo non è un menu.
È una dichiarazione d’amore
e una ribellione continua.
Noi siamo qui, tra ciò che si è perso
e ciò che non è ancora stato inventato.
Questo è BROS’.